Indipendenza economica a scapito dei sogni?

Quante volte ci siamo domandati/e o ci hanno domandato cosa volevamo fare da grandi?
Quante volte ci siamo trovate/i di fronte a suggerimenti, consigli, idee di genitori che ci dicevano quali lavori avremmo dovuto fare, quali sarebbe stato meglio non fare?
Il criterio è tendenzialmente sempre lo stesso.
La scelta del lavoro, che porti indipendenza economica, si sposta sui tipi di lavori che “vanno per la maggiore”.
Quelle opzioni che suggeriscono sicurezza e garanzia di uno stipendio mensile costante e fisso.
Così, genitori, zii e nonni, si prodigano a valutare, ciascuno con le proprie esperienze, conoscenze, convinzioni, quei lavori più “sicuri”, che garantiranno indipendenza economica.
E da lì partono domande a insegnanti, già alle medie, per capire in che direzione guidare i giovani, i ragazzi, sulla base dei voti, delle prestazioni cognitive che sono in grado di dimostrare.

“E’ bravo in matematica, signora, conviene che faccia un liceo scientifico, o una scuola di geometri”.
“In matematica fa fatica, in italiano non male, quindi sicuramente sarebbe difficile un liceo, ma magari un istituto tecnico dove non ci sia troppa matematica, già va bene”.
“Sua figlia in italiano è molto brava, quindi facilmente un liceo classico sarebbe indicato”.
“Signora, suo figlio a scuola proprio non si impegna. E’ meglio che pensi a qualche istituto dove insegnano direttamente a lavorare”…
Ma ai sogni, chi ci pensa?
Conta davvero così poco cosa amino fare i nostri ragazzi, cosa amavamo fare noi da giovani? Cosa ci piaceva, ci appassionava, ci interessava, incuriosiva?
In ciascuna famiglia si trova a volte quella figura che “rompe gli schemi”, che si focalizza sui Piaceri, sulle Passioni, sui Sogni, ma spesso è anche la persona meno considerata.
Tale personalità viene definita “Il sognatore o la Sognatrice”, nel migliore dei casi. Persone poco razionali, che non guardano alle cose pratiche, ai bisogni della realtà .
E, magari a volte è anche vero che sia così…
…Ma siamo sicuri che la Motivazione, legata al Piacere, alla Passione, non sia così importante per la Prestazione?..
Crescendo poi, diventando più maturi/e ed entrando nella vita di tutti i giorni, nel mondo del lavoro e dell’indipendenza economica, cominciamo a porci esattamente queste domande.
E sapete che succede?
Che la maggior parte di noi,
quella parte che ha dato priorità alla razionalità , alla logica, all’apparente sicurezza…
si sente INFELICE e poco CAPACE.
Sì, perchè avendo intrapreso la strada del Sicuro, del Facile, ci scordiamo di Noi.
Focalizzati a valutare “cosa va”, “cosa funziona”, “cosa è di moda”, la maggior parte delle nostre energie viene spesa nel fuori, nell’esterno.
Dimenticandoci così cosa ci interessa davvero, cosa ci fa stare bene, cosa vorremmo realizzare, ottenere, cosa ci servirebbe per…
Ci dimentichiamo di Noi…
Razionalità , Realismo, Pragmatismo.
Parole cariche di significato, che ci permettono di fare valutazioni della Realtà , dei Bisogni, in modo chiaro e attento.
Ma non possiamo scordare della parte Emotiva, Creativa e Motivazionale degli individui.
Noi non siamo un O…..O……
Noi dobbiamo imparare ad essere un E…E…
Per vivere Felici e Soddisfatte/i è necessario che impariamo a domandarci COME conciliare Sogno e RealtÅ

Che cosa ci serve per mettere insieme Passione e Impegno.
Quali aspetti dobbiamo incrementare o diminuire, per fare qualcosa che ci piace, ma che anche sappiamo fare e possiamo fare.
Possibilità e Desiderio possono convivere, dobbiamo semplicemente imparare a spostare le energie e le attenzioni su entrambi gli aspetti.